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I LUOGHI SIGNIFICATIVI LUNGO IL CAMMINO

BOLSENA

27-Bolsena-AltarediSantaCristina.gif (38580 bytes)Basilica Santuario di Santa Cristina (XI sec.), edificata, secondo la tradizione, da Matilde di Canossa, consacrata nel 1077 da Gregorio VII, ristrutturata nel corso del '200. Ha una facciata rinascimentale, una terracotta invetriata della "Madonna con Bambino" sul portale centrale, e il campanile trecentesco a tre piani a bifore. Conserva l'impianto originario a tre navate divise da colonne: resto dell'edificio romanico è anche la cornice scolpita della cosiddetta "porta della contessa Matilde", ora collocata nella navata sinistra. Si tratta di due stipiti, decorati con tralci a racemi e rosette, nascenti dalle fauci di due lucertoloni (a sin.) e di un grifo (a des.). Alla sommità degli stipiti due fornelle con i simboli del Leone e del Toro; infine, un architrave fittamente figurato. Al centro compare l'Agnello, a destra l'Adorazione dei Magi, a sinistra un gruppo di sante tra cui, seduta, probabilmente S. Cristina. Affreschi dal XIV al XVI secolo. Vicino, la Cappella del Miracolo: tra l'11 agosto e il 7 settembre 1263 un prete in pellegrinaggio verso Roma, "un venerabile priete tedescho (il sacerdote boemo Pietro da Praga), fedele nanti Dio in tutte le cose salvo che assai dubitava nella fede dello sacramento dello corpo e dello sangue de Christo", celebrando la messa nella grotta di Santa Cristina, vide il sangue zampillare dall'ostia e inondare il corporale. Il fatto miracoloso, al quale si vuole collegare la bolla Transiturus di Urbano IV, che istituiva la festa del Corpus Domini, ispirò la Messa di Bolsena affrescata da Raffaello nella Stanza di Eliodoro in Vaticano (1512). Sull’altare vi sono i marmi macchiati del sangue dell’ostia. Il miracolo è anche rappresentato su una tela di Francesco Trevisani. Sull’altare è conservata anche la pietra con le impronte della santa al collo della quale fu legata affinché la trascinasse nelle profondità del lago: ma la pietra rimase a galla e la portò a riva facendole da zattera. La reliquia godette di grandissima venerazione presso i pellegrini in viaggio verso Roma. Nei sotterranei vi sono le catacombe (sec. II-V d.C.), con raccolta di epigrafi cristiane e, nella grotta di S. Cristina, bel ciborio del sec. IX e ancona in terracotta policroma di Giovanni della Robbia.
27-Bolsena-RoccaMonaldeschidellaCervara.gif (27534 bytes)La Rocca, attuale Castello Monaldeschi, eretta dagli Orvietani nei sec. XII-XIV, domina il centro urbano di Bolsena; in epoca medioevale costituiva l’avamposto difensivo del nucleo urbano verso l’entroterra. Sull’omonima piazza troviamo il tempio di S. Francesco, costruito nel periodo gotico. Notevole, sulla parete d’ingresso, il Crocefisso della scuola del Pastura.

 

 

 

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